Siete stati i primi a lanciare in Italia la linea del filosovietismo. Quando più di un anno fa amici del "Mittel Club", qui a Reggio Emilia, mi parlarono di tutto ciò, non credevo di essere di fronte a un fenomeno già in piena espansione...
Noi abbiamo fatto solo l'inizio. Il resto l'ha fatto l'Urss.
Vorrei conoscere questo inizio
Eravamo stanchi di tutto questo vivere all'americana, di mode americane e di cose del genere. Credi di vivere in America ma è ovvio che non è vero. Noi ci sentiamo europei dall'intelligenza più piena all'ignoranza più bestiale.
Europei d'accordo, ma perché lo schieramento dell'Est?
Scegliamo l'Est per ragioni etiche ed estetiche. All'effimero occidentale preferiamo il duraturo; alla plastica l'acciaio. Che fututro per un'Europa che non può ammettere che Pankow, Varsavia, Praga sono città europee a tutti gli effetti? Allora live in Pankow, live in Mosca...
Live in Ost-Berlin...
A Berlino la dolcezza del vivere esce a un livello puro: la violenza più grande, la dolcezza più estrema. I punk e i turchi. Kreuzberg (quartiere abitato prevalentemente da turchi, ndr.) è il cuore della nuova Europa.
Vuol dire che la vostra Europa passa attraverso l'Islam?
Dovresti essere a Berlino per capire. A berlino sei turco a tutti gli effetti, mangi turco, puzzi turco, sei circondato dai turchi. Le culture arabe e asiatiche sono a noi vicine e la cultura europea si incontra e si scontra con queste due civiltà de sempre. Questo è il nostro retroterra culturale e fisico. Noi facciamo quindi punk filosovietico.
E cosa c'entra la Russia?
Siamo filosovietici e non filorussi. Amiamo le Repubbliche asiatiche, amiamo l'Islam... non esiste un punto centrale del filosovietismo che ci affascina, i fascini sono molteplici.
Vivreste in Urss?
Se i CCCP non esistessero chiederemmo asilo politico in qualsiasi Stato dell'Urss.
Dove volete arrivare?
In Cina. Attraverso la Siberia.