21 aprile 1999          Numero 7  Anno 1

ARRETRATI: n°1  n°2  n°3  n°4  n°5  n°6
INDICE TEMATICO DEGLI ARRETRATI.

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Questo il Botta e risposta tra i Csi e l'Associazione Danubio Adriatico Giovanni Lindo Ferretti, apparso su il manifesto del 9 aprile 1999.
Ferretti ha pubblicato il 27 marzo scorso sul giornale locale "Ultime notizie Reggio" un intervento sulla guerra Kosovo-Nato-Serbia. Qualche giorno dopo, l'Associazione Danubio Adriatico di Reggio Emilia ha risposto alla provocazione.
Il dibattito è aperto...


Perché oggi sto dalla parte dei serbi.

La guerra del Kosovo è cominciata anni fa. E' cominciata pulita, accettabile, in Slovenia, provincia inferiore dello stato di Germania. E' divampata in Croazia, protettorato della diplomazia vaticana, e ha massacrato e smembrato la Bosnia, terra di nessuno quindi proclamata, poi a forza costretta, musulmana. Povera Jugoslavia. Poveri slavi del sud. Miserevole Europa, miserevoli europei. Educati civili, sterili e igienici, destinati all'ingrasso, alle diete, alla produzione, al consumo e crepa, ma di nascosto, nella rassicurante pace totale. Non mi spaventa più la guerra, è vicina. Mi spaventa chi ha consegnato la Bosnia al massacro imponendo l'embargo delle armi a una popolazione aggredita.

Vietato difendersi, a maggior gloria del pacifismo. Mi spaventano questi democratici moderni, tanto civili e perbene con la loro futile insensatezza. I serbi sono pessimi come tutte le parti in causa nella ex Jugoslavia. I croati, se possibile, sono peggio. I bosniaci nel ruolo imposto-accettato di vittime sacrificali, addirittura insopportabili. Pessime quando non criminali le dirigenze politiche, sociali, religiose. Non è la prima volta da che la Jugoslavia è stata forzosamente e ipocritamente smembrata che mi trovo a condividere le ragioni dei serbi.

Sto con i serbi. Non lo ero a Sarajevo e aspettavo un raid della Nato a distruggere le artiglierie che la martoriavano. Illusi. Altri erano allora gli interessi. Sto con i serbi, ché la democrazia non può ridursi a sola conta "numerica". Già ora in Tibet i cinesi, occupanti militarmente, sono la maggioranza. Fatte le elezioni il Tibet sarà una "democratica" provincia cinese? E il Kosovo "democratica" contrada d'Albania?

Sto con i serbi. Con chi serba nel cuore altre legittimità. Un senso del valore, dell'onore, della vita che non è riducibile ad altro. Contro i serbi un'armata, potente e invincibile per logistica, capacità e intensità di fuoco. Fragile, in realtà, in decadenza, senza terra sotto i piedi. Non sono anti-americano, tutt'altro, li ammiro per le dimostrazioni di valore in un difficile ruolo che non possono non sostenere. Ma non è questo il caso.

Coraggio uomini e donne di Serbia, impastati d'anima e sangue, uomini e donne liberi e fieri, può capitare che oggi sia una buona giornata per morire. A noi restano da pagare le rate dell'assicurazione, squillano i telefonini, qualche preoccupazione di borsa e - "Pronto? Sì, hai sentito, non ci rovineranno mica le vacanze?" -Di tutti noi io ho vergogna.

(Giovanni Lindo Ferretti)


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