Gianni Maroccolo
Gianni Maroccolo nasce a Firenze intorno al 1965. Proviene da una lunga esperienza musicale come bassista e autore delle musiche con i Litfiba, gruppo del quale facevano parte anche altri due musicisti attualmente nei C.S.I., Francesco Magnelli e Giorgio Canali.
Nel 1989 lascia i Litfiba e inizia a collaborare con i CCCP (gruppo che aveva conosciuto durante una tourné in Russia) come bassista e produttore per l'album Epica Etica Etnica Pathos. Il disco segna la fine dei CCCP, che si sciolgono poco dopo. Dice Maroccolo a proposito: -Rimanemmo d'accordo che se mai avessimo pensato di ripartire con una storia seria o con qualcosa che somigliasse vagamente ad un gruppo, lo avremmo fatto insieme. Con la sola condizione di averne voglia tutti, di essere pronti e di aver chiuso definitivamente tutti i nostri scheletri in un armadio. Cosi` e` stato ed e` tuttora.
Maroccolo oggi è impegnato anche nell'attivita` di produttore all'interno del Consorzio Produttori Indipendenti (C.P.I.), formatosi nel 1994 dall'unione delle etichette "Dischi del mulo" di Ferretti e Zamboni e "Sonica" di Maroccolo stesso.
Inoltre è produttore di molti gruppi tra i quali Marlene Kuntz,
Yo Yo Mundi, Andrea Chimenti, Settore Out, Joe Cool, Diaframma, Timoria, Statuto, Luci Ferme.
In un articolo intitolato "TRE, la storia di ripete? Che strana la vita" (uscito su un libricino allegato al n. 7 de "Il Maciste") Maroccolo parla delle sue esperienze musicali passate e presenti.
-Ai tempi di Litfiba 3 iniziai a capire che ormai niente mi legava più a quella storia, forse a quelle persone, a quella vita, a quella musica, a quelle parole. Tutto intorno a me cambiava, io cambiavo, la mia vita stava cambiando. Svegliarsi di colpo e rendersi conto di vivere in un sogno o in un film e capire in un attimo che la realtà è una altra cosa, che ciò che stai facendo non ti riguarda più, che chi ti sta intorno è profondamente diverso da come immaginavi. Allora ti domandi: Cosa ci sto a fare io qui? Perché sono qui? Solo voglia improvvisa di scappare, di mollare tutto, di iniziare una nuova vita fatta di cose vere, di rapporti sinceri, di affetti veri. Fino ad allora per me la vita era stata il "gruppo". Ero covinto che quella fosse la vita, la mia vita, quella di chi mi stava vicino. E il resto (la vita)? Non esisteva altro. Non era importante. Poteva attendere.[...]
Con i Litfiba non durò ancora per molto, era già finita da "Tre", ma era doloroso accettarlo. Significava ammettere che tutto era finito e che forse niente era mai stato come avevo pensato che fosse. Solo un sogno? Dovevo e volevo ripartire daccapo. Cosi`..."ricomincio da tre!"
Dopo il risveglio ho cercato di rimettere insieme i cocci, di recuperare il tempo rubato alla "vita" e a chi sempre mi è stato vicino ricevendo molto poco in cambio.
Di quei dieci anni, artisticamente, non rimpiango quasi niente ma anzi sono orgoglioso di quei Litfiba, di averne fatto parte, di aver composto insieme a Piero, Ghigo, Antonio e Ringo bellissime canzoni e grande musica rock. [...]
Ringo.
Lui invece lo ricordo sempre; è nel mio cuore. "Annarella" fu l'ultima canzone suonanta da Ringo e quando la facciamo in concerto, io lo vedo accanto a me dietro la sua batteria tante volte distrutta e martoriata. Ringo era il batterista dei Litfiba, è stato il batterista dei CCCP, sarebbe stato il batteristra dei C.S.I.
Ringo era il rock. Mi manca.
Cosi` dopo "Litfiba Tre"...la Russia, i CCCP, i C.S.I., la Bretagna, il C.P.I., il "Materiale Resistente", la mia famiglia, SempreAnnaMaria, il Magnuz (il compagno di sempre), Azzio, Gaspers, Giannicicchi, Morrisot, i gruppi, i musicisti e tutti i collaboratori del Consorzio, il Ferrett, SuperZambo, Canaglia, Gingia e Daniela, Sabrina, gli amici tutti, Il Maciste, la festa, tutto il resto, e faticosamente, giorno dopo giorno, i pezzi iniziano a ricomporsi.
Il calore irradia nuovamente il cuore, il sorriso riappare, la voglia di vivere e di suonare, pure. Ed ora...ancora "Tre".
T.R.E.(Tabula Rasa Elettrificata) La vita insomma, quella vera.
Finalmente.