Materiali Diversi


Nuove pagine estratte dal libretto "CCCP Fedeli alla Linea" di Stampa Alternativa. Ora è disponibile:
- Gli obiettivi dei CCCP e altre considerazioni.
- Le lettere mai scritte a Mauro Rostagno, Enrico Berlinguer e Paolo VI
- Le ragioni del filosovietismo

Nota: ci è stato "gentilmente" fatto notare che il libretto è stato ristampato. Per averne una copia vi consigliamo di provare a mandare un fax a Stampa Alternativa al numero 0761 352751; oppure andare sulla pagina di Cosmonatura di Annarella, che lo smercia anche senza bisogno di comprare prima i fiori di Bach.

Il GLOSSARIO dei CCCP e CSI.

Il bellissimo Catalogo dei CCCP! Da non perdere.

ALLERGHIA.

Articolo apparso su Rockerilla n.105, maggio 1989.

La recensione di Live in Punkow, a cura della fanzine Aktivirus.





ALLERGHIA

"Atto unico di confusione umana."


Nel 1987 i CCCP mettono insieme Allerghìa, una specie di pièce teatrale che rispondeva all'esigenza di ridefinire il ruolo di Fatur e Annarella.

Dice Massimo Zamboni:
- Siamo partiti dalle cose che aveva scritto Danilo, poesie e monologhi alla Fatur, complicandole con la presenza di Annarella dandogli alla fine la forma di uno spettacolo vero e proprio.
L'idea era quella di ricreare in un contesto da sfigatissimo teatrino sovietico lo spazio di un ambulatorio psichiatrico in cui la storia di un paziente in delirio, Danilo, si intrecciava con quella di una dottoressa che lo controllava, Annarella. L'istantanea dei loro ruoli normali trasposta su un palcoscenico dove recitavano, ballavano e cantavano.

Aggiunge Ferretti:
- Allerghìa, [...] tranne forse alla prima del Teatro dell'Orologio di Reggio, non ha però funzionato, divenendo un unlteriore elemento di confusione in una confusione inverosimile.
Allora un concerto dei CCCP costava una dozzina di milioni, mentre Allerghia non arrivava a due: peccato che gli impresari locali spacciassero Allerghìa per un concerto dei CCCP sotto mentite spoglie. [...] Ci rendeva protagonisti di equivoci incredibili.


Scaricate la trascrizione completa di Allerghìa. (15 kb)

Rockerilla n.105 - maggio 1989


La cronaca del tour in Russia dei CCCP e dei Litfiba, più la recensione di "Canzoni, preghiere, danze del II millennio", a firma di Alba Solaro.

Cliccate qui per scaricare il file.


CCCP - Fedeli alla linea: LIVE IN PUNKOW

Recensione apparsa su Aktivirus, fanzine telematica.


La presentazione migliore del live postumo dei CCCP la troviamo nel booklet all’interno del cd, che dice: “Questo disco suona come una Trabant. Tre cilindri, tre marce, prima, seconda, terza. Alcune canzoni in mono, altre in pseudo-stereo, citazioni sparse; interpretazioni sentite, ardite dissonanze.
Bassa fedeltà in quanto alla tecnica, alta fedeltà alle linee di programma. All’epoca del suo concepimento c’erano Pankow, il Muro, la DDR, l’ Unione Sovietica, il KGB. Alcuni popoli erano felici, altri meno. Istituzioni fatiscenti dal forte fascino retrò.
Dieci anni che consegnano la cronaca alla storia, e la storia al mito: civiltà sepolte, ideologie per archeologi, antropologie romantiche.”
A questo punto non ci sarebbe altro da aggiungere, solo inserire il dischetto nel drive e fare un salto nel passato lungo dieci anni, per rivivere le emozioni uniche di un concerto dal vivo dei CCCP.
Le canzoni sono le più famose del gruppo scioltosi con la caduta del muro di Berlino e con la costituzione del Consorzio Suonatori Indipendenti, tutte trascinanti e incazzate come già le conoscevamo: si va da “Live in Pankow” a “CCCP”, da “Spara Jurij" a “Manifesto”, ma l’esecuzione dal vivo rende il suono più sporco e quindi più immediato. Se proprio dobbiamo trovare un difetto, dispiace l’assenza di “Emilia paranoica”, ma va detto che i CCCP hanno fatto almeno trenta ottime canzoni e non era certo possibile inserirle tutte. A meno che Ferretti non ci voglia regalare un “LIVE IN PANKOW-PART II”, ma ne dubitiamo...
In ogni caso, l’atmosfera creata da questo disco è un qualcosa di veramente unico: come non farsi trascinare dal tono spiritato di Giovanni che grida “Nel bel mezzo del progresso di diversi colori, tra i quali il nero, il verde e il moderno, TIFIAMO RIVOLTA!!!”? Oppure dal suo desiderio di “un’opinione pubblica un poco meno stupida delle sale da ballo, un po’ più che di merda!”? Sono gli slogans che hanno fatto la storia dei CCCP e dei loro seguaci, ai quali quest’ ultima produzione non può assolutamente mancare. Il tutto sostenuto da una musica aggressiva e da ritmi punk, anche se, in realtà, il punk con i CCCP ha poco a che vedere. E’ lo stesso leader del gruppo emiliano a dircelo: infatti, tra una canzone e l’altra, oltre a Profezie della Sibilla e altre chicche varie, c’è anche lo spazio per un estratto da un’intervista rilasciata a Radio Popolare, nella quale, alla domanda : “Qual’ è il debito dei CCCP alla musica punk?”, Giovanni Lindo Ferretti risponde che in realtà “Il motivo essenziale per cui i CCCP esistono è perchè alla fine degli anni ‘70 l’ Europa Continentale- quindi al di là di quello che è l’ Inghilterra e il punk più conosciuto, ma l’ Europa continentale- ha conosciuto questa esplosione musicale che diceva, ‘fanculo a qualsiasi tecnica, quello che mi interessa è l’anima di chi suona e non la qualità dello strumento.”
Bene i CCCP hanno dimostrato che oltre ad avere un’anima sapevano anche suonare: cosa pretendere di più?

Mauro Di Natale