Materiale Resistente 1945 - 1995



Introduzione
  1. Siamo i ribelli della montagna Üstmamò
  2. Ciao Bella Officine Schwartz
  3. Wir sind Partisanen Umberto Palazzo e il Santo Niente
  4. Con la guerriglia A.F.A.
  5. Amore ribelle Settore Out
  6. Guardali negli occhi C.S.I.
  7. La complainte du partisan Corman & Tuscadu
  8. Vi ricordate quel 18 aprile Disciplinatha
  9. I banditi della Acqui Yo Yo Mundi
  10. Resistenza, Marzo '95 Mau Mau
  11. Eurialo e Niso Gang
  12. Lou Pal Lou Dalfin
  13. Spara juri Coro "I Centouno" di Fabbrico
  14. Bella Ciao Modena City Ramblers
  15. Hanno crocifisso Giovanni Marlene Kuntz
  16. Fischia il vento Skiantos
  17. Il partigiano John Africa Unite
  18. Il canto dei deportati Rosso Maltese



Indicazioni stradali sparse per terra

di Nezdad Maksumic, poeta bosniaco.


Era un anno fertile per il grano come mai in passato, era tutto in abbondanza... Quelli che erano malati cronici e che tanto desideravano la morte, consegnarono finalmente con un sorriso l'anima a Dio.

Nei giorni dei grandi temporali il cielo era rosso. La pioggia portava con sé la polvere dei deserti d'oltre mare. I vecchi dissero: ci sarà la guerra!
Nessuno prestò orecchio alle loro parole. E nessuno fece nulla. Giacché, cosa si poteva fare contro la profezia! Solo cantammo per intere giornate, fino a restar senza voce, per poter consumare tutte le vecchie canzoni, perché non ne restasse nessuna che venisse sporcata dal tempo.

  1. Quando intravedono il primo cadavere per la strada, le persone voltano la testa, vomitano e perdono i sensi. Senti il tremore per primo nelle ginocchia, poi ti manca l'aria, poi ti gira la testa. Sono di aiuto in questi casi l'acqua fredda, leggeri schiaffi. Se lo svenuto non rinviene, sdraialo sulla schiena e sollevagli le gambe in aria. Se il cadavere di quel giorno era un suo parente o comunque un vicino, non permettergli di avvicinarsi e di guardarlo. Le ferite causate dalle granate sono in genere causa di un nuovo svenimento. E non si ha tanto tempo a disposizione. E' raccomandabile piangere, fa bene al cuore. Ma neppure per questo c'è tanto tempo a disposizione.

  2. Se la città è in stato d'assedio, occorre mandare i più coraggiosi a tentare di portare i sacchi di plastica opachi per i cadaveri. Se questi non tornano, bisogna avvolgere i morti in lenzuoli bianchi. Non è raccomandabile seppellirli senza. Ciò fa diffondere il panico e la paura della morte diventa facilmente la paura di finire sepolti allo stesso modo.

  3. La sepoltura si svolge di notte , per motivi di sicurezza. Perciò, prima della sepoltura, bisogna accertarsi per bene dell'identità del defunto. Nel caso di corpi dilaniati, bisogna stabilire con precisione i pezzi che appartengono a ciascun corpo. Se si verificano ugualmente degli errori, è meglio evitare di ammetterlo successivamente. Tanto per i morti è lo stesso. Se vicino alla persona che è stata sepolta, sul posto dell'uccisione, si trovano altre parti di corpo, e si è però già provveduto alla sepoltura, non bisogna gettare i resti nella spazzatura, perché lì in genere si radunano i cani affamati. La cosa migliore, se si ha tempo e voglia, è di raccogliere in un sacchettotutto quello che è rimasto e di seppellirlo in superficie vicino alla tomba. Bisogna stare attenti che non se accorgano i familiari, perché loro concepiscono il cadavere come un tutt'uno e tale frammentazione rappresenterebbe per loro una dolorosa frustrazione.

  4. In guerra nessuno è matto. O almeno ciò non si può asserire nei confronti di nessuno. Molti di quelli che erano matti prima della guerra, in guerra si mettono in mostra molto bene. Come combattenti coraggiosi, convinti delle idee dei loro capi.

  5. In guerra nessuno è intelligente. Non devi credere alla verità di nessuno. Le lunghe disquisizioni sull'insensatezza della guerradel professore di una volta, in un batter d'occhio si trasformano in un selvaggio grido di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino gli è morto per la strada.

  6. Non ricordarti di nulla. prova a dormire senza sonno. Devi ornarti di amuleti e abbi fede nel fatto che ti aiuteranno. Abbi fede in qualsiasi segno. Ascolta attentamente il tuo ventre. Agisci secondo le tue sensazioni. Se pensi che non bisogna camminare per quella strada, allora vai per un'altra.

  7. Non avere paura di niente. La paura genera nuova paura. Ti blocca. Devi credere fermamente di essere stato prescelto a restare vivo.

  8. Non lasciare lavori compiuti a metà. Salda i debiti. Devi essere pulito. Non fare nuove amicizie. Già con quelle vecchie avrai abbastanza preoccupazioni.

  9. Proteggi i ricordi, le fotografie, le prove scritte che sei esistito. Se tutto brucia, se perdi tutto, se ti prendono tutto... dovrai dimostrare anche a te stesso che una volta eri. Ammassa tutto nei sacchi di plastica, seppellisci nella terra, mura nelle pareti, nascondi, e solo ai tuoi più cari svela la mappa per raggiungere il tesoro.

  10. Non ti legare alle cose, alla terra, ai muri, alle case, ai gioielli, alle automobili, agli oggetti d'arte, alle biblioteche... Trasforma in denaro tutto ciò che ha ancora un prezzo. E tuttavia, non legarti in alcun modo al denaro. Appena puoi, scambialo con la tua libertà.

  11. Adoperati per il bene delle persone. Sempre. Il più delle volte non lo meritano, ma tu fallo ugualmente.Non aspettarti alcuna riconoscenza. Non chiedere per chi fai il bene. Non legarti alle tue azioni.

  12. Non dire ciò che pensi. Non essere così stupido a tal punto. Perché appena pensi non appartieni più a loro. Non tacere, perché non possano pensare che pensi a qualcosa. Parla, così, giusto per parlare.

  13. Se ti imbatti nel pericolo, non essere coraggioso, anche spinto dalla disperazione. Tenta di sopravvivere. Fai tutto quanto è nelle tue possibilità. Soltanto devi stare attento a non mettere altri in pericolo con i tuoi tentativi. Finché non sei morto sei vivo. Sembra comprensibile. Non togliertelo mai dalla testa. Se devi sacrificarti, fallo per le persone cui vuoi bene, non farlo mai, in nessun modo, per delle idee. Il tuo sacrificio verrà giudicato dagli altri sempre in maniera scorretta, a seconda della loro coscienza e della loro prospettiva. Le idee passeranno, si rovineranno, diventeranno comiche. Se resti vivo, vedrai quanto sarà difficile continuare a credere in loro.

  14. Non supplicare per nessun motivo. Non supplicare nessuno. Neanche se c'è di mezzo la vita. E' una questione di buon gusto. Pensa solo cosa vuol dire vivere sullo stesso pianeta con una persona che ti ha risparmiato la vita.

  15. Non devi metterti a capo di nessuno. Per nessuna ragione. Quando ti volti a cercare aiuto, dietro a te non ci sarà nessuno. Non fare affidamento su nessuno, ma non sottrarti al fatto che quelli che ami fanno affidamento su di te. Questo è salutare anche per te. Devi sapere: perché? Gli obiettivi non devono essere grandi, in nessun modo di carattere generale. Conoscevo una persona che per tutto il tempo ha desiderato di bere una birra. E' vero: non ci è riuscito, ma era splendido vivere desiderandolo.

  16. Non devi stupirti di nulla. Di ogni possibile prodigio. Non devi farti deprimere da nessuna cosa. Anche prima erano tutti fatti così, solo che le condizioni erano diverse da quelle di adesso. Questa è la prima occasione per metterti alla prova. Così tanti sono delusi da se stessi che in confronto la tua delusione è nonnulla. Se qualcuno ti tradisce una volta, non lasciargli la possibilità di farlo un'altra volta.

  17. Cerca di essere sempre prudente. Se hai bisogno di una buca in cui ripararti, scavatela da solo. Se qualcun altro la fa per te, la buca potrebbe rivelarsi troppo piccola.

  18. Non hai il diritto di adirarti con nessuno. E tuttavia, non devi dimenticare nulla. Quando tutto è finito, decidi di cosa non vuoi più ricordarti. Se tutto è passato. Non dimenticare gli esami che alcuni hanno superato.

  19. E però, non fondarti su questo. Non aspettare l'occasione per poterti rivalere. La vendetta ti deve ssere estranea. Una questione che appartiene ad altri. Se sopravvivi, vivi per te e per quelli che sono sopravvisuti insieme a te.

  20. E ancora, non credere mai di essere il Signore della Verità. Nessuno lo è. A te è sembrato in questo modo. A un altro è sembrato diversamente. Mantieni per te il pezzetto della tua verità. Servirà soltanto a te. Rinuncia al diritto di scrivere la storia dell'assedio. Non contrapporti mai ai nomi di quei morti che sono stati scelti come eroi. Non sperare di riuscire a mettere a posto qualcosa, neanche una ingiustizia rimasta in sospeso. In quel momento, quando hai visto il primo cadavere sulla strada, la storia del dopoguerra era stata già scritta. Poi ci metteranno solo i nomi delle persone, delle città, delle montagne, i baluardi che si sono gloriosamente difesi e i baluardi che sono gloriosamente caduti. Non c'è posto qui per la tua verità.

Ora che sai tutto questo, prova a proteggere te stesso e forse a salvarti la testa. Se non ti riesce, almeno non ti annoierai.





Guardali negli Occhi


Una mattina mi son svegliato
E ho trovato l'invasore
E tu madre perché non sei morta
E tu padre perché vivi ancora?

Per vedermi torturato
Per vedermi condannato
O partigiano portami via
Che mi sento di morire

E ricordo la guerra d'Etiopia
La conquista di Addis Abeba
L'Albania la guerra di Grecia

Ho memoria di leggi razziali
Di italiani mandati al macello
Sangue del nostro sangue
Nervi dei nostri nervi
O partigiano portami via
Che mi sento di morire
O partigiano portami via

Il bersagliere ha cento penne
E l'alpino ne ha una sola
Il partigiano ne ha nessuna
E sta sui monti a guerreggiare
Lassù sui monti vien giù la neve
La tormenta dell'inverno
Ma se venisse anche l'inferno
Il partigiano rimane là
Quando poi ferito cade
Non piangetelo dentro al cuore
Perché se libero un uomo muore
Non importa di morire