CCCP Fedeli alla Linea
Estratti dal libro edito da Stampa Alternativa
Seconda Parte
CCCP è la sigla in caratteri cirillici di "Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche" non è un nome facile e leggero da portarsi dietro di questi tempi ma è il nostro. Un anno fa quando decidemmo di usare questo nome ci muoveva solo la voglia di riportare un po' di equilibrio in un'Europa sempre più e sempre solo filoamericana. Si badi bene il discorso non è mai politico, se non per conseguenza, è estetico ed etico. Siamo filosovietici non perché siamo di sinistra, se mai lo siamo stati, ma perché siamo legati all'esperienza umana da interessi che non esistono non sono contemplati nell'impero americano e quindi piano piano a volte con disappunto e sempre in maniera imprevedibile come solo le cose vissute realmente possono essere ci siamo lasciati affascinare dall'impero sovietico.
Al di là delle nostre voglie, nella realtà, il mondo si presenta diviso in tre grandi imperi USA URSS CINA l'Europa che ha contribuito in misura enorme a questo assetto è attualmente tagliata fuori e forse era ora. La Cina è troppo lontana, e non sono i chilometri, per avere nei suoi confronti un atteggiamento che sia più che di interesse e di ammirazione: il loro mondo è più antico del nostro e si è sviluppato in altre direzioni ha dimostrato nell'ultimo secolo un coraggio umano e storico incredibile ma è un'altra cosa da noi.
L'impero sovietico ci riguarda, invece, è anche la nostra storia la nostra cultura, il nostro rapporto con il mondo.
FEDELI ALLA LINEA perché la linea non c'è più e quindi il gioco è aperto! Un grande reale impero a due passi da casa, serio, nato da una utopia che ha sbattuto ripetutamente tutto il mondo per secoli, erede di una tradizione euroasiatica che è la nostra.
PUNK FILOSOVIETICO MUSICA MELODICA EMILIANA.
I CCCP fanno musica, solo musica, hanno scelto la musica quale pretesto per organizzare e determinare la propria vita.
PUNK perché il punk ha riportato "l'umano" al centro, perché ha riportato la vita in un mondo musicale asfittico determinato solo dalla quantità di soldi investiti in attrezzi musicali sempre più raffinati e in campagne pubblicitarie sempre più martellanti. A - "questa è la vostra razione di merda, mangiatela e siate felici" - il punk ha risposto: - "no future, quindi decido io la qualità nonché la quantità di merda necessaria alla sopravvivenza" - ed è finito, rivelandosi. D'altra parte l'esperienza del "negativo" che in larga misura ha contribuito all'evolversi della cultura europea è conclusa.
Il "negativo" è esperienza reale massificata suggerita se non imposta per chi si accontenta, per chi è alla ricerca è tempo di affrontare il "positivo". Il punk è finito anche perché è necessario troppo cattivo gusto per accettare il ruolo dell'Anticristo in un mondo che finalmente si sta liberando dal Cristianesimo. A noi non serve l'Anticristo, né la sua brutta copia e allora punk per rivendicarne l'autenticità, la necessità, ma filosovietico.
FILOSOVIETICO perché confonde le idee e obbliga a pensare, ma anche per motivi squisitamente musicali: detestiamo il rock non ne possiamo più della sua vacuità della sua onnipotenza del suo essere la musica dei giovani stupidi, dei giovani sfigati, dei giovani ribelli, dei giovani. Non ne possiamo più della disco, del funky, del rap, delle luci colorate, dei fumi, dei lustrini delle paillettes, degli specchi per le allodole, sempre un po' nuovi e sempre uguali.
Non ne possiamo più delle onde-non onde-no onde e di questa mania di classificare, catalogare, dividere, unire che non serve alla musica ma a dare possibilità di parola agli ignoranti e un po' di fama ai critici e ai giornalisti che la inventano.
Non ne possiamo più del jazz, del reggae, del blues perché non abbiamo nessuna negritudine da rivalutare nessuna nuova Sion da edificare, siamo bianchi europei colti, abbiamo responsabilità storiche, accettiamo i sensi di colpa, ma questa non è la nostra musica è la musica di altri, spesso ci piace se la fa chi può e deve farla, spesso no.
Facciamo musica moderna europea, aperta alle influenze arabe asiatiche perché sono le culture a noi vicine perché la cultura europea si scontra e incontra con queste due civiltà da sempre, perché questo è il nostro retroterra culturale e fisico, facciamo quindi del punk filosovietico.
La musica dei CCCP FEDELI ALLA LINEA è la storia dei nostri sentimenti è tra l'altro una dichiarazione d'amore, la nostra, a chi si sente a disagio e non si accontenta di riconoscerlo.
Se vi sentite baciati sulla fronte da qualche dio, se vi sieti accorti che esiste una condizione umana ed una possibilità di realismo inquieto nel viverla, se sapete leggere quello che i giornali non scrivono, se non vi intendete come noi di musica ma non per questo ascoltate i critici, ma anche se non avete mai pensato niente di tutto ciò perché la vostra intelligenza non arriva a 70 fatevi coraggio il mondo è vostro la situazione è eccellente CCCP è con voi.
Dati tecnico-musicali
Quando non facevamo musica ne parlavamo volentieri, da quando la facciamo ci riesce più difficile parlarne. Abbiamo cominciato a suonare due anni fa perché la musica era rimasta l'unico legame possibile con il mondo, non avevamo niente di meglio da fare. L'esperimento ha funzionato: siamo sopravvissuti e bene. L'unico nostro interesse in questi due anni è stato suonare, suonare per noi per il nostro piacere, suonare fino ad essere soddisfatti della nostra musica suonare nei posti che ci interessavano per la gente che ci interessava.
Concerti a Carpi, che e l'estrema periferia di Berlino, prima al mattatoio poi al Tuwat, concerti per Antenna 1 di Fiorano, un concerto a Reggio alla Galileo, poi Parma, Modena, Bologna, Castelvetro, S. Cesario tre concerti-comizio a Sant'Arcangelo durante il festival del teatro, tre concerti-comizio a Castelnuovo Monti, Felina e Villa Minozzo il primo maggio con gli strumenti su un camion. Poi concerti in Europa del Nord, Berlino: 25/11/83 Kukuk-26/11/83 Spectrum-2/12/83 K.O.B.-4/12/83 Pankehallen; nella rassegna di musica d'avanguardia Atonal Amburgo 9/12/83 Bar Centrale; Amsterdam 15/12/83 Paradiso; 16/12/83 De Verguide Koevet.
In modo irripetibile per densità emotiva e fisica questo primo ciclo dell'esistenza dei CCCP FEDELI ALLA LINEA è finito la notte di capodanno con un concerto per l'unica aristocrazia emiliana: punk di Carpi al Tuwat.
A risentirci.
Prima o poi arriverà la terza parte...