Tempi Moderni

Documentario di Luca Gasparini



FERRETTI
Le parole mi costano uno sforzo grande, perché più o meno tutte queste parole io le ho già dette. Le ho dette in situazioni peggiori, quindi le parole sono andate perse.
Allora, per l'ultima volta mi sforzo per - di nuovo - dire queste parole, sperando che sia l'ultima volta, perché io in realtà sento una grossa necessità di silenzio, subisco moltissimo il fascino del silenzio, e vorrei parlare solo nella misura dello stretto necessario, perché sono un po' disgustato dall'umanità che mi circonda, in senso lato, di cui faccio parte anch'io. Mi sembra che gli uomini siano sempre di più dei veicoli gesticolanti e vocianti, per cui tutti parlano, a bocca aperta..."Parli anche lei, dica questo, dica quest'altro, ma lei cosa pensa, ma lei cosa deve dire..." Io quello che ho da dire mi sforzo il più possibile per dirlo nelle canzoni dei CCCP, e quello è chiaro e univoco.
Tutto il resto... forse è necessario, io comincio a sentirne il peso e la stanchezza.


FERRETTI
Sono nato in una arcaica famiglia montanara. Sono stato allevato cattolico e felice. Poi con l' adolescenza ho scoperto il mondo moderno e la vita. Da studente sono stato militante di Lotta Continua per tantissimo tempo, fino a che è esistita Lotta Continua. Poi volevo fare qualcosa di più sensato, di più utile, e ho fatto l'operatore psichiatrico per cinque anni.
Poi non ne potevo più, perché avrei dovuto scegliere di comprarmi una casa a schiera, o un appartamento, fare un mutuo e decidere che la vita era finita, e allora sono andato un po' in giro per l'Europa e mi sono ritrovato a Berlino.
A Berlino, una tarda notte in cui ero malato, febbricitante, in una discoteca impossibile ho conosciuto Massimo Zamboni, che era di Reggio Emilia e che io non avevo mai visto, anche se poi abbiamo scoperto che avevamo moltissimi amici in comune. Anche lui probabilmente aveva voglia di cambiare vita. In quelle sere abbiamo deciso che saremmo tornati in ltalia e avremmo fatto più o meno quello che vedevamo fare con così nostro grande piacere in quei mesi a Berlino: volevamo fare della musica moderna, volevamo dire la nostra, fieri e orgogliosi.


ZAMBONI
Siamo arrivati a Reggio e in qualche modo si è aperto il mondo. Io di colpo mi sono sentito che proprio abitavo a Reggio. Per la prima volta in vita mia non mi sentivo come un turista qua e... Abbiamo cominciato a pensare che tutto quello che era un difetto diventava un pregio, bastava volerlo, non ci voleva neanche un grande sforzo intellettuale.
Bastava che l'Emilia diventasse il centro della nostra cultura, del nostro modo di vedere, e un'Emilia allargata comprendeva anche Berlino, comprendeva il mondo dell'Est, comprendeva anche i paesi arabi. Però il centro è qua.
Per noi Reggio era diventata in quel momento il centro del mondo.


FERRETTI
Dopo un anno ci siamo resi conto che i CCCP avevano una grandissima forza, però avevano anche un grosso handicap: quello di gelare il pubblico. La gente non si schiodava. Un po' per la musica, un po' per la qualità e la quantità delle parole, la gente rimaneva allibita, agghiacciata, ferma sotto il palco. Allora ci siamo guardati e ci siamo resi conto che mancava qualcosa sul palco, mancava la vita... quella vera, la vita animale. Noi tre animali, cantante, chitarrista e bassista eravamo insufficienti, perché eravamo ancora il prototipo di un gruppo rock, di un gruppo musicale.
Ci siamo guardati intorno e abbiamo scoperto che c' erano delle personalità nel nostro giro che - oltre ad affascinare noi per simpatia o amicizia - potevano anche affascinare il nostro pubblico. Uno era il nostro barista preferito, allora si faceva chiamare José Lopez Macho Frasquelo, stava al Tuwat e preparava cocktails in grado di assassinare qualsiasi persona si avvicinasse al banco.. . Dell' acqua di fuoco marroncina, schifosa, ma ubriacava. Con 700 lire ti potevi ubriacare una sera intera.
Era un'ottima personalità... Il contrario di tutti noi, molto grezzo, molto vitale, e parafascista.


ZAMBONI
Era l'unico che riusciva a ballare in una pista facendo uno spazio di due o tre metri tutt'attorno nell'ammasso totale di questa pista da ballo. Era impressionante da vedere. Lui ballava con la canottiera tirata su, sprizzava sudore, sputi, saliva da tutte le parti, si agitava da tutte le parti, gli cadevano le braghe, e la gente aveva assolutamente paura di lui.
Era - credo - da un punto di vista fisico la cosa più forte che avessimo mai visto nei dintorni. Poi un giorno siamo andati al Tuwat a Carpi dove c'era uno spettacolo di spogliarello fatto da un certo José Lopez Macho Frasquelo... Siamo andati lì, ed era lui... Lui era questo José Lopez Macho Frasquelo, vestito da chierichetto, con una croce di tre metri, che faceva uno spogliarello furioso su musiche di Lou Reed, Kraftwerk, e cose del genere.
Da quel momento ci ha turbato, molto.


FATUR
A uno di questi strip-tease vennero ad assistere quelli che erano i CCCP Fedeli alla linea.
I CCCP Fedeli alla linea erano un gruppo che all'apparenza - e anche nella realtà - dava un senso un po'... era diverso dagli altri gruppi. Erano in tre... l'immagine era quella classica degli studenti universitari annoiati... non so, dagli studi, dall'università... Mi sembrava che fossero tre ragazzi che cercavano delle cose diverse... Ma più che il nome che insomma... era la faccia del cantante, ecco, la faccia di Giovanni Ferretti... Adesso è abbastanza normale, ma anni fa, gentilissimo pubblico, aveva un aspetto da far rabbrividire.


FERRETTI
La personalità di Fatur però a quel punto era un po' troppo prorompente, e allora...


ANNARELLA
Mondina Dottoressa Resdora Domatrice Fotomodella Presentatrice Danzatrice, Suora, Cabarettista Militare DDR Guardia rossa Sibilla Statua Occidente rosso Ginnica Cinese Sposa Matrioska Matrona Ballerina liscia Ballerina classica danza del ventre Danza classica cinese...


ZAMBONI
In qualche modo, quello che ci ha colpito nell'Antonella era il fatto che - molto banalmente - era la persona che riusciva a portare meglio la maggior quantità di vestiti sempre diversi che io avessi mai conosciuto. Lei ha cominciato ad indossare vestiti, a muoversi sul palco dei CCCP, a prendere sempre più potere all'interno di questa storia, sempre più spazio, e da indossatrice - cosa che non andrebbe bene per i CCCP - è diventata Benemerita Soubrette del Popolo.


FERRETTI
Adesso sono passati degli anni.
Noi continuiamo ad essere sempre quelli.
Abbiamo voglia di fare ancora un po' di cose. Non so quello che succederà.
Io nel frattempo sono tornato a vivere in montagna e assomiglio sempre di più a mio nonno...